Una lunga cresta ondulata che precipita a nordest in ripidi pendii innevati e speroni rocciosi. Una vista aerea su altipiani sconfinati con piccoli paesi sparsi e, all'orizzonte, su Gran Sasso, Maiella, Velino, fino ai Sibillini e all'Adriatico. Tutto questo è il Sirente, un posto magico, che una volta che ci sei stato ci devi ritornare. E così ci siamo tornati, dopo cinque anni; nel 2014 eravamo solo cinque, questa volta siamo ben quattordici. Stesso albergo, stesse modalità; il sabato lo dedichiamo ad una ricognizione ai Prati del Sirente, da cui appare subito lo scarso innevamento tipico di questo inverno anomalo.
Il versante nordest del Sirente, con il canale Majori ed il Gemello sinistro
E' così che in molti decidono di salire e scendere i più innevati canali Majori ed il Gemello sinistro, che dalle due estremità della cresta raggiungono le cime del Sirente e di Punta Macerola, compiendo una traversata in quota entusiasmante.
Il canale Majori
La cima del Sirente con un aspirante alla crocifissione
La cresta verso Punta Macerola
Il Gemello sinistro
In tre si lanciano invece nella Via Baiocco-Pallante, indicata dalla guida come facilmente in condizioni, anche a stagione inoltrata.
Verso l'attacco
Il facile canale iniziale
La doppia nel canale dell'Arco naturale
Nel canale
Qualche breve salto ghiacciato
Il ripido pendio finale
In cima a Punta Macerola
La foto di rito…
Un momento di contemplazione!
I Prati del Sirente con il Gran Sasso all'orizzonte
Nel primo pomeriggio siamo tutti di ritorno e prima di metterci in viaggio ci concediamo una birra da “Zio secco” ad Ovindoli.
Vedo negli altri che la magia del Sirente ha colpito ancora. Ci dovremo tornare…
Francesco, Stefano, Patrizia, Cinzia, Antongiulio, Franco F., Franco B., Andrea, Matteo, David, Cosimo, Gian Marco, Sergio, Simone.
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