giovedì 26 luglio 2012

Vetta del Bianco

E' mezzanotte quando la sveglia suona. Una veloce colazione prima di lasciare il rifugio Torino maledicendo i gestori del Cosmiques che non avevano posto per noi. Il cielo è stellato, il ghiacciaio è scuro. Trovare la traccia giusta sul crepacciatissimo Glacier du Geant non è uno scherzo. Perdiamo tempo prendendo e lasciando un sacco di metri di dislivello. Quando finiamo di attraversare la Valle Blanche il cielo inizia a schiarire.


Iniziamo a salire il Tacul per la via dei Tre Monti. L'alba è emozionante.


Due settimane prima il terribile incidente del Maudit proprio dove stiamo passando. Impossibile non pensarci.


Sul tratto finale prima di raggiungere lo spallone del Maudit la parte più difficile.


Dopo di che non restano che gli ultimi pendii da salire tra panorami mozzafiato.


E finalmente, dopo 12 ore, la vetta. Una grande emozione per dei piccoli alpinisti come noi.


Scendiamo dal lato opposto completando la traversata. Giunti al Gouter il GPS ci racconta quanta strada abbiamo fatto.


Gioia, tanta.

Francesco, Daniele, Stefano


lunedì 23 luglio 2012

Pyramide de Tacul - Via Ottoz

Partiti di buon mattino, ma non troppo presto dal rifugio Torino, una volta raggiunto il colle Flambeaux, la Pyramide de Tacul si apre davanti a noi come il più modesto dei satelliti del Tacul.


Da queste parti le proporzioni sono difficili da valutare, e la Pyramide a destra non sembra che essere un sasso al cospetto dei giganti che la circondano.


L'attacco della via Ottoz si trova alla base della parete est e vi si accede direttamente dal ghiacciaio du Geant in una zona molto crepacciata.


Lasciamo alla base tutto quello che non ci serve e iniziamo a salire, rendendoci subito conto della grandezza di quello che da lontano appare come un modesto satellite.


L'arrampicata è entusiasmante su un granito sempre compatto. Le difficoltà sono contenute, al massimo si arriva ad IV+, ma mai da sottovalutare. Ci troviamo in un ambiente di alta montagna.


Ovunque ci giriamo il panorama è mozzafiato. Il ghiacciaio du Geant, i due Capucin e più in la l'Aguille du Vert e il Dru.


Le grandi placche e le solide lame sono divertenti da salire.


Nella parte finale il passaggio chiave della vita, proprio quando inizia a soffiare un vento freddo.


La discesa non è per niente banale. Impieghiamo diverso tempo per le calate in doppia, mentre la temperatura continua a scendere. Nelle lame di granito abbandoniamo una corda incastrata.


Una volta ridiscesi sul ghiacciaio il rientro al rifugio è comodo e veloce. Una gran bella via. Una gran bella giornata.

Franco, Gianluca, Daniele, Stefano, Francesco