Per non smentire la tradizione un'ennesima perturbazione investe l'arco alpino. Tutto è in forse. Si fa e si disfa, si propone e si tentenna senza arrivare ad alcuna certezza. Alle 19 di venerdì squilla il telefono. Poche parole, ci si capisce al volo: ci sono 2 cordate che mordono il freno. I tempi accelerano: telefonare al rifugio, prenotare 2 notti, richiamare i compagni, preparare lo zaino. Tutto a posto, allora ci vediamo domani alle 8:30.... non al mercato di Novoli bensì a Firenze SUD.
Il vento ha girato, si va sul Gran Sasso!
Lasciamo la macchina alla Piana del Laghetto, sopra i Prati di Tivo (1650m) e risaliamo l'Arapietra verso il rifugio Franchetti (2433m). Nebbie leggere si innalzano verso le vette (ben più rapide di noi!). Prati verdi punteggiati di genziane, cielo azzurro e roccia bianchissima.
Guardando dal balcone del rifugio la scelta per il giorno dopo è presto fatta: Il monolito è lì di fronte, superbo e repulsivo. Due cordate, due vie: Via del monolito per Riccardo e Giampaolo...
...e di Federico - de Luca per Antonio e Curzio.
"Via prevalentemente di placca su roccia favolosa e che segue la logica della ricerca del “facile nel difficile”, girando e rigirando le oceaniche placche, con passaggi mai duri, ma esposizione vertiginosa." (dalla relazione di PlanetMountain).
La via ha difficoltà TD con passaggi fino al V+, sviluppo m.180. La roccia sempre compatta offre un'arrampica di grande soddisfazione.
Dalla vetta si godono scorci di panorami stupendi. Sosta di rito in vetta al Corno Piccolo e quindi discesa per la ferrata Danesi.
Non paghi ci godiamo un paio di viette sulla roccia perfetta del campanile Livia sulla via del ritorno verso il Franchetti.
Lunedì il tempo è ancora meraviglioso, scendiamo veloci verso La Madonnina. La meta per oggi è la Seconda Spalla del Corno Piccolo.
Discesa a doppie a fianco del canale Bonacossa. Al termine del canale, con il sentiero di ritorno a due passi, Antonio è partito su un lenzuolo di neve, atterrando sul ghiaione dopo una ventina di metri di scivolata. Dopo rientro alla macchina, completamente avvolti in una fitta nebbia, per le 17:00. Mentre ci cambiamo spunta ancora una volta il sole che ci ha cotti per 3 giorni.
Lo scivolone di antonio non è stato poi privo di conseguenze (una mano rotta, forse urtando contro un sasso affiorante) tanto da far dire all'interessato: "non puoi dire sacco finchè non lo posi in salotto".
Luoghi splendidi, compagnia ottima, roccia stupenda.
Ritorneremo.
Curzio, Riccardo, Giampaolo, Antonio.
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