sabato 19 luglio 2014

Couloir de la Table - Aiguille du Tour

Venerdì ore 7.30 - Partiamo da Firenze in direzione delle Alpi Occidentali, ancora la destinazione non l'abbiamo ben chiara ma il viaggio è lungo e abbiamo tutto il tempo necessario per pensarci. Le previsioni dicono che il bel tempo si manterrà stabile fino al primo pomeriggio di sabato, dopo di che inizierà una nuova perturbazione. A malincuore dobbiamo rinunciare ad una salita che ci impegna sui tre giorni e ridimensionarci su qualcosa di più breve, che ci permetta di essere fuori dalle criticità prima che faccia brutto. Alla fine scegliamo sul versante francese un itinerario non particolarmente difficile ma di sicura soddisfazione: il couloir de la Table all'Aiguille du Tour dal rifugio Albert 1er.

Parcheggiamo in località Tour e con gli impianti saliamo fino a la Balme da dove parte un comodo sentiero verso il rifugio.


Dal sentiero si godono scorci magnifici sul massiccio del Bianco, da nord est una vista un po' insolita per come siamo abituati a vederlo.


Prima per prati poi risalendo la morena di ghiacciaio ormai ritirato, in circa un'ora e mezzo raggiungiamo il rifugio Albert 1er: recentemente ristrutturato con gusto molto accattivante non sembra assolutamente di essere in un severo e spartano rifugio di alta montagna.


Dalla finestra di camera la notevole la vista sull'Aiguille de Chardonnet.


Le temperature sono piuttosto miti e lo zero termico previsto per il giorno seguente piuttosto alto; conveniamo quindi che la cosa migliore da fare è partire presto. Alle 4.30 siamo già in marcia verso il canale, su nel cielo una brillante luna illumina la nostra notte.


Quando giungiamo all'attacco del canale la sorpresina: poco sotto la metà il canale è scoperto, una guida ci dirà poi che è svalangato dieci giorni fa. Una cordata di francesi prima di noi lo attacca, non sembra difficile. Risaliamo la prima parte del canale fino al salto roccioso.


Un paio di passi atletici e siamo fuori.


Proseguiamo la salita verso il colletto con pendenze fino a 50 gradi (breve) nella parte finale.


Una volta raggiunto il colletto prendiamo verso destra la cresta che ci condurrà verso la cima. Da qui la vista è superba sulla "table" che da il nome al couloir. Sullo sfondo il Bianco la cui vetta è già immersa nelle nuvole.


La cresta è molto divertente da percorrere. Passi atletici, sempre piuttosto esposti e mai banali.


Ancora qualche passo fino alla croce di legno dell'anticima.


La cima vera e propria dista ancora alcune decine di metri. Da qui vediamo le cordate che arrivano dalla via normale.


Ed eccoci finalmente sulla vetta della Aiguille du Tour (3540 metri) salita con grande soddisfazione dal couloir de la Table. La vetta segna il confine tra Francia e Svizzera ed il facile accesso da entrambi i versanti richiama numerosi alpinisti e guide con clienti. Il tempo è stato finora clemente ma all'orizzonte vediamo che sta rapidamente peggiorando. Giusto una foto ricordo sulla vetta e iniziamo a scendere lungo l'affollata via normale verso il rifugio di partenza. Lo raggiungiamo in circa tre ore e poi giù fino alla macchina appena in tempo per scansare la pioggia che da ore ormai incombeva su di noi.

Una gita davvero meritevole.

Francesco, Nicola, Marco



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