mercoledì 14 giugno 2017

Weekend in Presanella

In uno strepitoso weekend di sole il GATP va in Presanella a fare gambe e fiato sulla via normale. Partiti di buon mattino il sabato a Pranzo siamo già al rifugio Denza. Di fronte a noi lo splendido colpo d’occhio sulla grande parete nord. Accarezzati per un attimo dall’idea di provare una delle sue linee, riponiamo ben presto le bellicose velleità in favore della più sicura via normale. Le temperature di questo weekend sono davvero molto alte, per la nord occorrebbe essere molto veloci...notoriamente non lo siamo mai, figurarsi oggi che è la prima in quota della stagione. A questo giro la normale è l’obiettivo più giusto che possiamo darci.



Il pomeriggio scorre veloce tra un piatto di canederli e un pisolino in branda. Il rifugio è tutto pieno, a noi toccano i posti nel locale invernale. 56 posti in rifugio più una ventina nell’invernale. Siamo davvero in tanti!!!


E dopocena tra un grappino e l’altro il rifugista si esibisce in una performance degna delle migliori balere, prima rivisitando grandi classici con la fisarmonica, dall’uccellin de la comare al mazzolin dei fiori...per poi passare a pezzi moderni imbracciando chitarra e organino come il miglior Bennato dei tempi andati. Idolo assoluto.


Ma le due arrivano in fretta. Colazione e via si parte. La luna in cielo è strepitosa, quasi non serve serve la frontale. Una lunga fila di alpinisti risale faticosamente la morena: oggi la solitudine è un sentimento che non proveremo. A parte 4 cordate che si dirigono verso lo scivolo nord le altre 70 persone sono tutte con noi sul sentiero verso la normale. Un bazar.


Arrivati alla conca sotto il ghiacciaio decidiamo di distinguerci un po’ dalla massa e abbandoniamo l’affollato tracciato in favore di uno spallone deserto che si ricongiungerà più in alto con la normale proprio sotto la pettata che porta al colletto Freshfield. La scelta si rivela molto piacevole. 


Il rigelo notturno sembra essere stato scarso, l’alba è appena arrivata e già si sfonda in diversi punti.


Prendiamo fiato e via su fino al colle passando una zona molto bucata. “Chissà che goduria sarà al ritorno” pensiamo perplessi. Quattro passi in discesa su facili roccette ci depositano sul lato sud. Da qui una comoda traccia segue tutta la cresta. Passando buttiamo un occhio curioso all’uscita delle vie della nord.



I nostri complimenti a Matteo e Cristiano che alla loro prima uscita in autonomia se la sono cavata molto bene.





Dalla vetta il panorama è top a 360 gradi. Giusto il tempo di riposarci una mezz’ora e poi arriva il momento di scendere. Come ci aspettavamo la discesa si rivela un bel ravanare tra neve sfondosa e buchi che si aprono all’improvviso sotto i piedi regalandoci quella sensazione inaspettata  di sentire il piede che ciondola nel vuoto. Brividi.



Pranzo al rifugio con meritata birra e rigorosa foto con l’idolo del weekend per l’occasione vestito a festa. E poi...e poi come sempre arriva il momento di tornare a casa. Ahinoi.

Matteo, Patrizia, Francesco, Federico, Cristiano (in foto con l'Idolo vestito a festa).


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