domenica 24 febbraio 2013

Cascate di ghiaccio - Lillaz e Valnontey

Ancora ghiaccio verticale, questa volta nelle splendide valli intorno Cogne. Mentre in mezza Italia imperversava la bufera qui il meteo accondiscendente ci ha permesso di scalare 3 giorni di fila. Temperature fino a -17 hanno reso il ghiaccio duro e spaccoso per la gioia delle nostre viti che tenevano alla grande, un po' meno fortunate le braccia che hanno dovuto insistere un po' per piantare bene le picche.

Il primo tiro di Lillaz.

L'uscita dal delicato traverso del primo tiro.

Terzo tiro.

Sul quarto tiro.

Lo splendido impatto di Valmiana in Valnontey.

Sul muro iniziale.

L'uscita.

Il muro del terzo tiro.

Uscita del quinto tiro su ghiaccio sottile e un po' di misto.

Giorgia.

Simone.

Antonio.

Francesco.

domenica 17 febbraio 2013

Monte Altissimo: canalone ovest-sud-ovest

Ore 8.30. Parcheggiamo in località "Le Gobbie",


 e iniziamo a "ravanare" nella neve.

Al Passo degli Uncini
iniziamo a scendere sul versante sud,
fino ad incrociare il nostro canale.
La neve è abbastanza trasformata, ma la salita non è banale: troviamo un paio di risalti di roccia piuttosto delicati,

ed un diedro completamente scoperto che aggiriamo sulla sinistra.
L'uscita è ripida ma non difficile,
e la vista dalla vetta è decisamente appagante!  
E' l'una e mezzo, giusto il tempo per un autoscatto

e poi giu' verso il Passo del Vaso Tondo,
fino alla prima postazione di guerra, dove decidiamo di scendere giù lungo l'invaso.
Incrociamo la marmifera ed iniziamo un'estenuante camminata nella neve non trasformata, tornando alle auto alle 5 e un quarto.
Giornata molto faticosa, ma decisamente remunerativa.
Alla prossima!


domenica 3 febbraio 2013

Cascate di ghiaccio - Val Varaita

Fine settimana di fuoco sul ghiaccio della Val Varaita dove, con circospezione, il Gruppo prende d'assalto gran parte delle cascate in condizione nella valle. Il tempo clemente ci permette di scalare tre giorni di fila. L'ospitalità di Romeo al rifugio Savigliano ci rimette in sesto dopo giornate di fatica.


Splendido colpo d'occhio dopo l'imbiancata di Sabato.

Federico su Scudo - Martinet.

Curzio su Martinet di sinistra.

Antonio sulla Goulotte di Martinet.

Francesco su Salto dei Pachidermi.

Franco verso l'attacco di Valeria.

Patrizia in azione.

Simone sul terzo tiro della storica Ciucchinel.

Paola all'attacco di Pineta Nord.


Riccardo su Gallina Galli.


Franco P. su una linea dell'anfiteatro.

Franco B.

Daniele mentre assicura.



sabato 22 dicembre 2012

Pania della Croce: via dei lucchesi di sinistra

La relazione recita D+, 300 m, ripido camino con tratti di misto, lungo traverso aereo ed esposto... ma il Pima non lo sa, perché si fida, ingiustamente, del Faggi!

Il versante nord della Pania della Croce

Il Pima si prepara (si era messo i ramponi senza le ghette)... ignaro di ciò che lo aspetta...

All'attacco della via (in comune con l'Amoretti-Di Vestea). Questo tiro, il primo, tocchera' al Pima che, arrivato alla sosta, si accorgerà di averlo fatto con i cordini nello zaino...

Lo stretto e ripido canale del secondo tiro...

Il Pima arranca (da secondo) nel canale! (Pima: veramente mi aveva fatto fermare il Faggi con la scusa di farmi una foto, senno' gli veniva mossa ;-) )

Dopo un traverso aereo ed un lungo canale (su cui il Pima ha parancato il Faggi) si sbuca in cresta...

E' la prima "tacca" di questo inverno!

Il Faggi esulta...

Per il Pima, invece, è normale amministrazione...

La Corsica sembra vicinissima.

mercoledì 15 agosto 2012

Cima del Lago - Diedro dall'Oglio

Stavamo salendo una delle tante vie sul Trapezio del Lagazuoi, quando chiacchierando ad una sosta con la una cordata che ci seguiva, ci viene consigliata caldamente questa via. Detto fatto il giorno dopo alzati di buon mattino parcheggiamo la macchina all'Armentarola e saliamo prima allo Scotoni e poi proseguiamo più su, oltre il lago, alla base del dietro che sale dritto fino alla Cima.


L'avvicinamento non presenta nessuna difficoltà. Solo i 700 metri di dislivello da salire possono risultare un po' faticosi. E' possibile prendere la funivia del Lagazuoi e poi scendere fino al lago.


Inutile dire che il luogo è stupendo.


La prima parte della via corre da primo sulla parte sinistra del diedro. L'arrampicata è facile, III+ max, ma la roccia non è sempre buona.


A metà si percorre una cengia che taglia orizzontalmente verso destra.


Da li in poi inizia la parte bella della via. La difficoltà aumenta (IV+ max) e la roccia si fa finalmente compatta e divertente da salire.


Un paio di soste mancano del tutto, altre due vanno sicuramente integrate. Un paio di chiodi potrebbero far comodo per stare più tranquilli, ma si può fare bene anche senza (noi non ne avevamo).


Nei passaggi più delicati troviamo sempre qualche chiodo o la possibilità di proteggersi facilmente.


La vetta è sempre un bella soddisfazione.

Francesco, Riccardo, Marco.