venerdì 28 luglio 2017

Via Ratti (Monte Rovaio)

Domenica 21/05/2017

Dopo un sabato un pò piovoso, passato a controllare ogni 10 minuti i mm di pioggia alla stazione meteo di Arni e a telefonarci indecisi, si prende e si va.
Partenza con calma alle 7 e dopo il rituale caffè dal "Pescatore" alle 9.00 siamo al parcheggio.
Dopo qualche centinaio di metri si raggiunge le tre case di Pizzorno (sono veramente 3) e all'inizio sbagliamo puntando verso il sentiero che rimane a mezza costa, fortunatamente ce ne accorgiamo e si torna indietro per prendere questa volta la direzione giusta verso il ghiaione che porta alla base della parete.
Più ci si avvicina e più i dubbi sull'umidità  della roccia aumentano, sembra asciutta ma si sente spesso il rumore delle gocce che cascano all'interno del grottone a metà parete.

Sciolti (non troppo) gli indugi si parte, il primo tiro spetta a me (6b+ con una partenza in cui si spacca su un albero) e si fa sentire tutto, così come il 6c+ successivo. Sembriamo andare troppo lenti, ma fortunatamente i tre tiri successivi (6b, 6a/+, 6a) ci fanno riguadagnare tempo.
Il 5° tiro è uno spettacolo d'intuizione alpinistica: girando dietro a una clessidra in mezzo alla grotta, ne esce sulla sommità.

Da qui inizia la parte più dura della via con il tiro di artificiale sul tetto della grotta e gli ultimi due, anticipati fortunatamente da un tiro "di scarico" (6b). Dodo riesce con un lottatissimo a vista a superare l'ultimo tiro duro in libera (propone 7a) e finalmente con un altro tiretto siamo in vetta.

Tempo di salita 6.30h , ma ora arriva il bello....

Purtroppo la discesa è in corda doppia sulla via accanto (Orto Botanico), ma la prima calata va fatta fuori via e Matte aveva sbagliato a dirmi la lunghezza per difetto di una ventina di metri (vedi Ratti-Cronaca di un'avventura NdR). Penso di non aver mai sudato freddo così tanto...
Alle 19 siamo di nuovo alla macchina pronti per un Pizza Stop come si deve.

Joseph & Dodo


VIA RATTI (Monte Rovaio)
Difficoltà: 7b? / A1 (6b+ obbl), S2, II
Esposizione: Ovest
Località partenza: Pizzorno (Careggine)
Sviluppo arrampicata: 250m, 10 tiri
Materiale: 12 rinvii, due corde da 50m
Apritori: Claudio Ratti, Stefano Funk

Capolavoro di intuizione alpinistica lasciato incompiuto a causa della prematura scomparsa di Claudio Ratti, è stata fortunatamente portata a termine dal suo grande amico Stefano Funk.
La via si sviluppa su ottima roccia calcarea e la sua continuità e difficoltà psicologica ne fanno una delle più importanti delle cosiddette “classiche moderne” della zona.

Avvicinamento
Da Castelnuovo Garfagnana seguire per Isola Santa sulla SP13, qualche km prima del lago prendere sulla sinistra una strada sterrata che scende verso il paese di Pizzorno. Si consiglia di lasciare la macchina all’altezza di uno spiazzo su un tornante verso dx dopo il fiume, la strada per il paese è chiusa da una catena per evitare di occupare agli abitanti l’unico posto macchina disponibile.
Dopo aver raggiunto il raggruppamento di case, attraversarlo salendo le scale verso sinistra e proseguire verso il monte in direzione di un ghiaione. Salito il ghiaione ci si sposta verso dx seguendo le tracce e si risale il bosco franoso per poi costeggiare la parete sempre verso destra fino al grottone. Da qui è evidente un cordone su un albero e uno in clessidra con poco sopra i primi fix.

Relazione
L1: La via inizia subito sostenuta con delicati movimenti in placca. 6b+ 25/30m
L2: Aggirare lo strapiombo puntando inizialmente verso sx con un passo intenso e poi nuovamente a dx ancora con un passo delicato e esposto. 6c+ 20m
L3: Leggero strapiombo all’inizio e poi dritti su placca a gocce 6b, 30/35m
L4: Traverso a dx su placca rossastra ancora molto lavorata dall’acqua e tagliente, aggirare lo spigolo
all’ingresso della grotta e fare sosta. 6A/+ 20/25m
L5: Tiro molto divertente all’interno della grotta sulla faccia interna della clessidra che la attraversa, sosta panoramica (e comoda) vicino a un ginepro 6a+ 20/25m
NB: da qui diventa molto difficile la ritirata in doppia
L6: Si supera il tetto che chiude la grotta interamente in artificiale 7b? (A0/A1) e sempre in artificiale si obliqua verso sx. 30m
L7: Puntare verso un diedro che però si aggira da sx e per leggeri strapiombi e poi placca leggermente appoggiata si raggiunge la sosta su una cengia 6b 25/30m
L8: Partenza subito impegnativa su diedro fessurato verso dx, poi su placca verticale difficile 7a+? (A0/A1) 20m
L9: Ancora su placca verticale prima dritti e poi con un passo delicatissimo si traversa a dx in direzione di un diedro dove le difficoltà finalmente si abbattono. 7a 20m
L10: Seguire gli ultimi due fix lungo una fessura e poi in direzione del boschetto all’uscita della via. Sosta da inventare su alberi o massi incastrati. IV 35/40m

Discesa
Scendere un po’ nel canale erboso sulla dx (faccia a monte) fino a trovare l’uscita della via Orto Botanico da dove si procede con le doppie. Si consigliano delle corde da 60m, con le quali ci si cala un po’ fuori dalla via su una placca liscia fino a raggiungere una sosta di calata in una nicchia. ATTENZIONE: la calata è di circa 60m, con corde più corte deve essere divisa in due utilizzando una sosta sulla via.
Si prosegue quindi con una calata nel vuoto con cui ci si ricongiunge alla via che si segue sulle ultime due calate. La quarta ed ultima è nel “bosco verticale” in cui si segue le corde fisse.

Relazione aggiornata al 21/05/2017

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