domenica 21 settembre 2025

6-7 Settembre 2025 Piccole Dolomiti


Piccole Dolomiti

6-7 Settembre 2025





Il caso ha voluto che il Rifuglio Campogrosso delle Piccole Dolomiti fosse occupato  dal CAI di Firenze, perché insieme al GATP c'era anche il gruppo di Pane e Vette.
Per fortuna le vie disponibili nel gruppo del Sengio Alto e del Carega sono tante quindi siamo riusciti a distribuirci in modo da non creare troppe code.
 
I partecipanti sono stati molti (19+1):
 
Brusa, Raffa, Greta, Giampa Parigi, Franco B., Biancini, Emiliano, Pima, Giulio B, Andrea Fantechi, Cecconi, Zolfanelli, Gianmarco, Irene, Miglio, Gori, Tommaso Sparnacci, Barta, Cosi, Cosimo.

Grazie all'organizzazione impeccabile di Giacomo tutto ha girato come un orologio svizzero.
La destinazione è una di quelle delle Alpi più facilmente raggiungibili da Firenze, quindi oltre che d'inverno, è stato scelto di organizzare un'uscita su roccia e le Piccole Dolomiti non hanno deluso.
 
Partenza dalle Cupole alle ore 5:30.
Lungo il percorso abbiamo avuto l'occasione di scoprire un luogo da salvarsi per le prossime occasioni: sulla strada statale SS434 che collega la A13 alla A31, nel paese di San Bellino, abbiamo scoperto la Caffetteria Pasticceria Orsetto.
 
Dopo 4 ore di viaggio, abbiamo lasciato le auto al parcheggio gratuito che si trova 200-300 metri prima del rifugio. Avendo lasciato temperature ancora estive, arrivando in pantalocini corti e la nuova maglietta del GATP, molti hanno scoperto che a 1.500 m di quota faceva un po' freschino.
 
A questo punto ognuno si è diretto all'attacco delle vie scelte per la prima giornata.
 
Di seguito l'elenco delle vie della prima giornata:
 
  • Spigolo Soldà al Baffelan: Tommaso-Cosimo +  Biancini-Emiliano.
  • Concatenazione di via Verona e Vicenza sulla nord del Baffelan: FrancoB-Fantechi + Pima-GiampaoloP-Giulio.
  • Via Carlesso al Baffelan: Falcini-Amerini-Barta.
  • Spigolo Faccio al Primo Apostolo: Cecconi-Zolfa + Miglio-Cosi
 






  
 






 

Vie della seconda giornata:
  • Diretta alla Guglia Gei: Tommaso-PoggioniE-Campagni + Pima-GiampaoloP + Fantechi-Giulio.
  • Spigolo Bellavista alla Torre Bovental: Biancini-Emiliano + Falcini-Amerini-Barta.
  • Via del Piacere al Baffelan: Cosimo-FrancescoG-Raffa.


 
 

Al rifugio ottima e abbondante cena.
 




domenica 6 luglio 2025

21-22-23-24/06/2025 Barre et Dome des neiges des Ecrins


Normalmente la gita sul ghiacciaio attrae sempre un sacco di gattippini. Stranamente quest'anno per l'uscita sugli Ecrins i partecipanti non erano numerosi, 9 partecipanti:
Andrea, Carla, David, Luisa, Emiliano, Giulio, Sergio, GiampaPa, TommasoFa. 
Questo se da un lato dispiace perché "più siamo e più ci si diverte...", dall'altro ha fatto sì che si fosse snelli e veloci, o come dice il ns. past-president "fast&light", tant'è che tutti siamo riusciti ad arrivare in vetta. 
Il giorno 22/06  è stata tappa di trasferta: partenza comoda alle 8 a Novoli e lentamente, tra code e sbagli in autostrada, siamo arrivati nel primo pomeriggio a Ailefroide.
Il primo pernotto era infatti al Rif. Pre de M. Carle dove si arriva direttamente in auto.


 

Il secondo giorno si è fatto il trasferimento al Rif. des Ecrins, una bella tappona di 1300 di dislivello, giusto per acclimatarci!






 

Il terzo giorno è stato l'assalto alle vette. Sveglia alle 3.00, partenza dal rifugio alle 03.35.







 

Scesi sul ghiacciaio ci siamo legati ed abbiamo iniziato la lenta salita.
Le difficoltà sul ghiacciaio sono minime, l'unica degna di nota è il passaggio della terminale, si deve però fare attenzione  alla valutazione dei tanti crepacci ed essere veloci in alcuni punti sotto a degli immensi seracchi.
Al traverso prima della Terminale David e Luisa decidono di tentare la Barre. Riescono in qualche modo a passare la terminale (per niente banale) e scalano la parete NORD della Barre fino alla cresta.

 


Il resto delle cordate superano anche loro al terminale sotto al dome (anche qua non senza qualche difficoltà dovuta alla neve inconsistente sul labbro superiore della creapaccia) ed in poco tempo ragguingono la cupola del Dome. 08.30, buon tempo :)
David e Luisa invece hanno trovato una cresta in condizioni non ottimali, senza molta neve ma con ghiaccio, quindi hanno dovuto percorrerla con i ramponi e su roccia non proprio cementata.... 
Sono comunque arrivati in vetta e per la discesa hanno optato per ridiscendere la parete NORD invece che percorrere la cresta fino alla sella.
 L'ultimo pernotto era sempre al Rif. des Ecrins e la mattina successiva siamo ridiscesi alle auto per poi tornare verso Firenze; non senza fermarsi per un lauto pranzetto, rigorosamente in Italia onde evitare le sempre presenti zuppette rivogate nei rifugi francesi.....


 

 RELAZIONE DI SALITA:
Dal Rifugio des Écrins (3175 m), si scende per circa 120 metri seguendo il sentiero di accesso, fino a riprendere il Glacier Blanc. 

Si risale lungo la sponda sinistra orografica del ghiacciaio puntando verso il Col des Écrins (3367 m), che si lascia poi sulla destra attorno a quota 3300 m.

Da lì si prende piede sul ghiacciaio, con una breve discesa iniziale.

    (Attaccare il versante nord scegliendo le pendenze nevose meno inclinate, sulla destra, attraversando rapidamente la zona soggetta a scariche valanghive provenienti dal grande seracco (pericolo di crolli seraccati). )

In alternativa, se le condizioni lo permettono, è possibile salire direttamente dalla lingua glaciale centrale, più ripida ma meno esposta. 

Progredire tendendo a sinistra verso il centro della parete, superando alcune grandi crepacciature fino a raggiungere un pianoro a circa 3600 m, alla base di una rampa più ripida che consente di aggirare a sinistra la zona superiore dei seracchi.

    Salire questa rampa spostandosi inizialmente un po’ a sinistra, poi superare al meglio i grossi crepacci (quota 3760 m circa), quindi proseguire piegando a destra verso il plateau sommitale del ghiacciaio.

    Costeggiare la base delle pendici ripide della parete nord della Barre des Écrins fino a portarsi sotto la Brèche Lory. Superare la rimaya (che può essere molto aperta) nel punto più favorevole, talvolta molto a destra sotto la cima del Dôme, e raggiungere la vetta.